Siamo tutti meticci! Alla scoperta dei popoli indigeni del Messico

Pluralismo culturale e Interculturalità in Messico: storia e identità, tradizioni di meticci, cultura maya e cultura precolombiana

Visita il Messico, uno dei paesi più diversi e ricchi di interculturalità
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Viaggiare in Messico significa conoscere scenari naturalistici intriganti, imponenti siti archeologici e il fascino della cultura Maya e Azteca. Significa tuffarsi nelle acque turchesi del Mar dei Caraibi, nei riflessi dei cenotes o tra i colori delle città coloniali. In Messico si possono scalare vulcani, percorrere canyon, perdersi tra la giungla o rilassarsi su spiagge caraibiche al ritmo dei Mariachi e al suon di tequila e mezcal. Il Messico racchiude deserto, balene e barriere coralline. Ma il Messico è anche la terra di culture etniche fedeli alle tradizioni, culla delle civiltà precolombiane ed erede di due grandi culture: quella autoctona mesoamericana, degli altipiani messicani e delle terre basse meridionali, che forgiò le popolazioni indigene, e quella europea prodotto della Conquista spagnola che ha dato vita ai meticci (i cosiddetti mestizos), discendenti dalle unioni tra amerindi e colonizzatori. Il Messico è il volto più sorprendente e tangibile dell’America nativa, bianca e nera, dove pluralismo culturale e identità sono i tratti distintivi di uno dei paesi con la più grande diversità culturale, etnica e linguistica esistente al mondo. Oggi in Messico vivono 50 gruppi etnici costituiti da 9 milioni di persone, eredi e depositarie di culture uniche che hanno mantenuto caratteristiche sociali, culturali, economiche e politiche diverse da quelle della società dominante nella quale vivono. Il nostro sarà un viaggio nelle tradizioni, usi e costumi dei nativi americani alla scoperta di comunità indigene che, nonostante la maggioranza di meticci, non ha perso la propria identità etnica.

Cultura precolombiana: alle origini dell’interculturalità

Un itinerario alla scoperta dei villaggi delle tribù indigene messicane significa conoscere la storia e identità di un popolo che cerca disperatamente di salvaguardare i propri diritti e la propria ricchezza culturale sulle terre che gli appartengono. Una difesa in nome della convivenza sociale del loro modo di vivere e delle molteplici forme in cui si esprimono attraverso lingue, costumi, tradizioni, gastronomia, arte, artigianato, religione e tutto il patrimonio materiale e intangibile che definisce il pluralismo e la diversità della popolazione indigena e dei meticci.

In Messico, culla della cultura precolombiana e paese ricco di colori e natura

San Juan Chamula, Chiapas: i maya tzotzil

Il pittoresco borgo di San Juan Chamula ospita la pacifica popolazione indigena Maya Tzotzil, che qui custodisce gelosamente il proprio stile di vita, gli usi e costumi tradizionali e riti religiosi secolari, ma accoglie volentieri anche i visitatori. La Chiesa di San Juan Bautista è un particolare esempio di sincretismo religioso tra Maya preispanico e cattolicesimo e luogo di celebrazione di riti magici di purificazione e guarigione tra fumi di incenso davanti alle immagini di Cristo o di San Giovanni Battista su altari variopinti.

Izamal, Yucatan: cultura Maya

Piccola cittadina dello Yucatan, è soprannominata “Città delle tre culture” poiché custodisce un importante patrimonio culturale del Messico preispanico, coloniale-meticci e contemporaneo. Izamal è stata nominata Pueblo Mágico essendo sito archeologico di spicco dei Maya dell’epoca precolombiana. Qui la lingua maya viene parlata almeno quanto lo spagnolo.

Papantla, Veracruz: prima dei meticci i totonachi

Questa magica città di Veracruz è il posto migliore per incontrare la cultura dei totonachi e dove visitare il sito archeologico di El Tajin, “La città dei morti e dei tuoni nella tempesta", uno dei centri religiosi più importanti del Mesoamerica, sorto in un periodo compreso tra l'800 e il 1150 d.C.

Messico, esempio di pluralismo culturale e di convivenza sociale

Batopilas, Chihuahua (Tarahumara)

Nascosta tra le gole che danno vita alla spettacolare Sierra Tarahumara, questa Città Magica di Chihuahua sorprende per le sue bellissime costruzioni che risalgono al suo passato minerario. Qui è possibile acquistare prodotti di artigianato realizzati dalla comunità indigena della zona, i tarahumara, o prodotti naturali come i fiori di camomilla o il peperoncino Chiltepin.

Capulálpam de Méndez, Oaxaca: patria di zapotechi

Questo meraviglioso Pueblo Mágico tradizionale, nello stato di Oaxaca, è circondato dalla Sierra Madre Orientale e protetto da alberi e boschi vestiti di nebbia e abitati da uccelli, cinghiali e giaguari. I suoi abitanti meticci parlano zapoteco e sono orgogliosi delle loro radici e identità culturale, oltre a nutrire un profondo rispetto per la natura.

Real de Catorce, San Luis Potosí: la terra sacra di Huichol

Situato a un’altitudine di ben 2700 metri, Real de Catorce è il luogo sacro dei huichol, una piccola popolazione delle montagne del Messico nord-occidentale, famosi per il peyote e i tessuti dai colori vivaci. È in questo territorio sacro abitato dalle divinità più importanti che, secondo le loro credenze, ha avuto luogo la creazione del mondo.

Ospitalità, diversità e pluralismo culturale: tutti i volti del Messico

Pahuatlán, Puebla: cultura e identità di Otomí e Nahuatl

Solo attraversando valli e burroni si può raggiungere Pahuatlán, un paese variopinto della Sierra Poblana, dove, circondati da pahua e alberi da caffè, le culture Nahuatl e Otomí conservano ancora le loro tradizioni. A Pahuatlán i colori sono ovunque: nei fiori, negli elaborati ricami di tessuti, nelle feste tradizionali e nel mercato artigianale.

Cholula: terra di nativi americani, i toltechi

La zona archeologica di Cholula, a lungo sotto l’egemonia dei toltechi, è uno degli insediamenti più antichi del Messico, che ospita la più antica edificazione delle piramidi, risalente a 3.500 anni fa. La città vanta una bella architettura coloniale e la celebre Grande Piramide di Cholula, considerata la più grande struttura mai costruita dall’uomo, che misura 500 metri per lato ed è alta 64 metri. Tradizionalmente è considerata come un tempio dedicato al dio Quetzalcoatl, il serpente piumato, sebbene dal 1594, dove una volta si trovava il tempio, è stata edificata una chiesa cattolica.

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